“Io non voglio vedere su un palcoscenico ciò che posso vedere per strada, o sul mio pc, io voglio vedere una cosa diversa, voglio essere trasportato in un sistema di pensiero differente, non in quello dell’oggi in cui sono immerso; io voglio che il teatro mi regali un’altra prospettiva”.

Peter Stein, nato nel 1937 a Berlino, è uno dei registi teatrali più importanti e innovativi del teatro contemporaneo.
In questo dialogo con Gianluigi Fogacci per la prima volta si racconta, e racconta una vita straordinaria e intensa che attraversa il Novecento fino ai giorni nostri: il lavoro, il privato, la politica.

L’infanzia durante la Seconda guerra mondiale, il rapporto con il padre e con la generazione del nazismo, gli studi di letteratura e storia dell’arte per crearsi una “biblioteca interna”, il Sessantotto in Germania, la Schaubühne – esperimento di teatro collettivo nella Berlino Ovest degli anni Settanta e Ottanta –, i maestosi spettacoli portati in giro per il mondo, l’arrivo in Italia nel 1987 e l’approdo alla lirica. E poi le relazioni con il potere e le istituzioni, i tragici greci e Shakespeare e Checov, la visione del teatro che è visione dell’arte e della società e dell’esistenza.

Un libro che racconta come il teatro sia imprenditoria, sia letteratura, sia tecnica, sia impegno civile, sia prospettiva. Una storia personale che si intreccia con quella collettiva, in cui Stein si mette a nudo, e rivela uno dei grandi maestri della nostra epoca.

Gianluigi Fogacci

È nato a Bologna nel 1966. Attore e regista, si è formato alla Bottega teatrale di Vittorio Gassman e ha lavorato con i maggiori registi teatrali italiani, oltre che con Peter Stein. Ha partecipato anche a produzioni cinematografiche e televisive. Svolge attività di insegnamento in varie scuole di teatro.

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