“Addio a Lello Radice “

Si spengono le luci, resta in sottofondo solo il brusio della città che torna a vivere dopo l’addio di questa mattina a Lello Radice. Castellammare ritorna ad essere Castellammare, anche se ha perso un pezzo della sua linfa vitale. Lello è nato sotto il segno dell’arte: in una città di attori, pittori, cantanti e poeti. In mezzo alla scena della città ha saputo imporre la sua presenza, facendo proprio il teatro di Viviani, Scarpetta, Eduardo e tanti altri, ma anche in televisione recitando in serie importanti. Radice nell’ultimo anno della sua vita aveva deciso di interpretare anche il ruolo di vicesindaco ed assessore alla cultura, riscuotendo non poco successo. L’attore dentro di lui era riuscito ad immedesimarsi con maestria anche in questo personaggio, un po’ diverso dallo scugnizzo di Viviani e più borghese rispetto a tutte le vite che per anni ed anni ha catturato sulle tavole del palcoscenico e dentro lo schermo. Ieri è andato via uno dei pochi artisti che davvero amava la sua città, che ha avuto il coraggio di rischiare qui, dove tutto sembra più difficile, imponendo il teatro di prosa già 10 anni fa con il suo Supercinema. Castellammare deve a lui la magia da red carpet grazie alla presenza di personaggi illustri come il pluripremiato Toni Servillo, Stefano Accorsi, Rocco Papaleo, Luca Zingaretti e molti altri che nel corso del tempo si sono avvicendati nei cartelloni stagionali. Chi ama l’arte, come Lello, sa bene che lo spettacolo non è solo la vita, continua ben oltre ed il sipario, quando hai talento, non si abbasserà mai. Lello continuerà a vivere ogni volta che un giovane rispetterà di più la sua terra e riuscirà ad emozionarsi dinanzi ad una poesia, una canzone o un copione. Lello continuerà a vivere laddove esiste l’arte. Lello è arte.

 

 

 

 

 

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